Il piede è responsabile di una buona percentuale di patologie frequenti nei runner che sono spesso legate alla tipologia di appoggio e quindi alla scelta delle scarpe da running: tendiniti del tendine d’Achille, fasciti plantari, periostiti, fratture da stress solo per fare alcuni esempi.
Un appoggio scorretto può inoltre condizionare non solo il piede ma anche la funzionalità del ginocchio e di conseguenza condurre ad altri tipi di infortunio come ad esempio la sindrome della bandelletta ileo-tibiale, problemi al menisco, tendinite rotulea coinvolgendo legamenti, cartilagini e tendini.
Per questo motivo quando si comincia a correre (ma non solo) è più che mai importante conoscere la tipologia di appoggio del piede, una valutazione tutt’altro che semplice e che dovrebbe essere una routine da eseguire con personale specializzato. Non basta insomma guardare l’usura delle scarpe da running in quanto l’appoggio e il relativo movimento del piede non avvengono semplicemente secondo l’asse longitudinale ma influiscono decisamente anche le componenti orizzontali.
In questa valutazione è utile sapere quale parte del nostro piede impatta per prima sul terreno: la grande maggioranza dei runner atterra solitamente sul retro del piede (rearfoot striker), in particolare sul bordo laterale del tallone. Altri atterrano nella zona centrale (midfoot striker) mentre una minoranza tra cui numerosi top runner atterra invece sull’avampiede (forefoot striker).
Bisogna poi tenere presente il grado di pronazione (la tendenza a inclinare il verso l’interno può avere un’incidenza naturale o neutra, più accentuata o decisamente più marcata) o al contrario di supinazione (tendenza a inclinare il piede verso l’esterno).
Le scarpe devono sempre essere il più possibile simili alla forma del piede. Quindi naturalmente giusta taglia (lunghezza e larghezza) per dare al piede la libertà di movimento necessaria (i piedi hanno bisogno di espandersi elasticamente sotto carico).
Nel momento in cui si scelgono le scarpe da running bisogna inoltre tenere in considerazione il tipo di uso che se ne farà e il tipo di superficie su cui si andrà a correre (asfalto, sterrato, pista…).
La corsa lenta richiede scarpe stabili ma anche ben ammortizzate, la velocità richiama caratteristiche come elasticità e leggerezza, il trail necessita di grande trazione.
La durata di un paio di calzature da running è variabile, sia in relazione alla loro struttura che in base all’utilizzatore ma è preferibile non superare mai gli 800 km.